• Carles Perez: “Mourinho un motivatore. La Roma è un grande club e voglio lottare per questa maglia, spero di giocare di più”

    Manuela Fais
    13/04/2022 - 14:06

    Foto Tedeschi
    Carles Perez: “Mourinho un motivatore. La Roma è un grande club e voglio lottare per questa maglia, spero di giocare di più”

    ROMA CARLES PEREZ – Carles Perez ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo AS. Tra i diversi temi ha parlato anche della Roma, della Conference League e del momento positivo che sta vivendo nella capitale dopo essere stato decisivo domenica contro la Salernitana con il gol che ha riaperto il match. Di seguito le sue dichiarazioni:

    La stagione?

    “La mia stagione non è stata facile perché ho giocato poco, ma come ho detto dopo la partita contro la Salernitana, devo sfruttare le occasioni. L’importante è lavorare e aspettare il momento giusto, adesso arrivano le partite importanti e dopo l’ultimo ho dimostrato di voler essere importante”.

    Com’è il tuo rapporto con Mourinho?

    “Mourinho è un allenatore che ti motiva, se ti elogia pubblicamente è gratificante. Da bambino sogni di essere allenato da tecnici top come lui o Guardiola. Ho capito la sua filosofia, le sue esigenze e so cosa vuole. Sono migliorato come giocatore e, nonostante giochi poco, mi incoraggia sempre e mi ha reso più forte mentalmente”.

    Ti alleni spesso nei tiri in porta a fine allenamento.

    “Sì, ho un personal trainer da 4 anni, un nutrizionista e tutto questo mi ha aiutato. Lo chiamano lavoro silenzioso”.

    È stato difficile adattarti al calcio italiano?

    “Con il Barcellona giocavo più libero, qui ho imparato a giocare anche più arretrato e ho iniziato con Fonseca. Questo è il calcio, devi imparare a giocare dove te lo chiede il mister. Amo giocare come esterno, ma ho imparato a giocare anche più dietro”.

    Rimpianti per non aver proseguito con il Barcellona?

    “Tutto passa attraverso il tempo, con me c’erano anche giocatori forti come Cucurella e Alena. Ho lasciato il Barcellona due anni fa e posso dirti che vorrei che tutto andasse bene per loro. Se sono un calciatore professionista, lo devo a loro”.

    Quanto sei cambiato nei due anni fuori Barcellona?

    “Fisicamente sono cambiato, ma anche mentalmente. Non è facile lasciare la tua casa, la tua famiglia, i tuoi amici, ma il sogno che stai vivendo ti costringe a crescere e maturare. Tatticamente ho imparato molto, in Italia ci sono meno spazi, delle volte si difende anche a 5”.

    Preferisci qualificarti in Champions League o vincere la Conference League?

    “Se ci qualifichiamo per la Champions, vuol dire che avremmo fatto grandi cose. La Conference League, però, è un trofeo nuovo ed è pur sempre un titolo per i tifosi, che lo avrebbero per tutta la storia. Giovedì il pubblico ci darà una grande spinta”.

    Avete avuto diversi problemi contro il Bodø/Glimt.

    “Il 6-1 è stata una partita complicata per molti aspetti, tra tempo e campo sintetico. Sono cose che capitano una volta sola nella vita e bisogna voltare pagine. Il modo migliore per rimediare è vincere e qualificarsi in semifinale”.

    Ti aspetti di giocare di più dopo il gol contro la Salernitana?

    “Lo spero, se non partirò titolare contro il Bodø/Glimt lavorerò per le prossime partite”.

    Vi aspettano Napoli e Inter in campionato.

    “Sono due match chiave per vedere se riusciremo a raggiungere la Juventus per il quarto posto. Nelle ultime 10 partite siamo quelli che hanno totalizzato più punti, vogliamo continuare così”.

    Cosa vi mancava a inizio stagione?

    “Serviva un periodo di adattamento con il nuovo tecnico, adesso capiamo meglio ciò che vuole, i giocatori si conoscono meglio e si vede”.

    Borja Mayoral e Villar sono andati via, tu invece perché hai deciso di restare?

    “Si tratta di cogliere le opportunità. La Roma è un grande club e, pur giocando meno, voglio avere successo qui. Mi sento bene, è casa mia, sto bene con le persone e i tifosi. Andare in un’altra squadra e giocare di più sarebbe stato facile, ma voglio lottare per questa maglia”.

    Leggi anche: Mourinho: “Panchina importante, prima non era così. Dopo il 6 a 1 da parte nostra solo fair play, giovedì episodio fuori dal contesto”

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