• Capello: “Vi racconto il bello e il brutto di vincere a Roma. Mourinho? Sa leggere le partite”

    Teresa Tonazzi
    15/06/2021 - 7:26

    Capello: “Vi racconto il bello e il brutto di vincere a Roma. Mourinho? Sa leggere le partite”

    ROMA CAPELLO MOURINHO – Fabio Capello torna a parlare di Roma. L’ex allenatore giallorosso si sofferma sul passato, ovvero lo scudetto vinto nel 2001 (a 2 giorni dal ventennale), e sul futuro del club di Trigoria ora che è arrivato José Mourinho. Queste le sue parole a La Gazzetta dello Sport.

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    Sullo scudetto vinto con la Roma

    “Quel giorno ho provato rabbia e gioia, ma anche tristezza. La rabbia, giusta, per quell’invasione di campo a pochi minuti dalla fine della partica col Parma, che ci poteva far perdere la partita a tavolino. Poi, la felicità, certo, ma ricordo anche tanta tristezza. Non mi era mai successo – e non mi sarebbe accaduto mai più – di non festeggiare tutti insieme con squadra e dirigenti. Mi ricordo che chiesi di prenotare un ristorante o un hotel per stare insieme, invece non si fece nulla. Ognuno per conto suo. Ricordo che passai con lo champagne prima a casa di Montella, poi a quella di Emerson, ma non fu lo stesso. La cosa più brutta nel giorno più bello. Non avrei mai immaginato che in vent’anni la Roma non avrebbe più vinto uno scudetto. Ho ancora il rimpianto per la stagione successiva. Se non avessimo pareggiato col Venezia retrocesso, avremmo potuto rivincerlo subito. Il bello di vincere a Roma è la grande gioia collettiva, perché è una piazza dove si vince poco. Quell’anno, poi, fu tutto amplificato anche dal fatto che avevamo tolto lo scudetto alla Lazio. Il brutto, invece, è che si fa festa per sei mesi, mentre in altre parti – dopo la felicità – metti tutto da parte e hai voglia di vincere ancora”.

    Su Mourinho e i Friedkin

    Mourinho il nuovo Capello? Glielo auguro. L’ho sempre ammirato. Mi piace, ha le idee chiare, sa leggere le partite e ha coraggio. Mai conosciuti i Friedkin, ma mi sembrano delle persone serie, che parlano poco e fanno i fatti

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    1. “lo champagne a casa di montella”…se totti e spalletti avessero capito alcune cose, magari non sarebbero passati 20 anni

      1. Totti e Spalletti? Ma di che parlate!! Ricordatevi bene le cose, con Pallotta è stato un disastro totale!!! Noi dobbiamo recriminare, a distanza di anni, sul 2008 e sul 2010, non su altro che è stato nei dieci anni successivi

        1. Matteo, parlo di un’allenatore e un giocatore che se si sono fatti una coppa di champagne dopo una stagione di diverbi (abbastanza aspri la settimana prima a napoli) Evidentemente ne sapevano di più di altri colleghi di come si gestiscono i conflitti per il bene del gruppo. Inoltre, quello che è successo tra Totti e Spalletti in epoca Pallotta ha origini ormai chiarite dal periodo 2008-2010, quando si doveva e poteva vincere.

    2. Mi sa più Totti che Spalletti, era troppo accecato da Roma e dal suo essere tifoso e Imperatore prima che giocatore, questo gli ha annebbiato tanti ragionamenti e comportamenti, comprensibile e a volte sbagliato ma succede anche nelle migliori storie d’amore

      1. Le partite si vincono sul campo, non fuori.
        Totti il suo apporto sul campo l’ha sempre dato non alla grande, alla grandissima.
        La Roma non vinse il secondo scudetto l’anno dopo, perché il sig. Batistuta fece una stagione penosa in cui segnò appena 6 miseri gol (ne sarebbero bastati 3-4 in più), poi ci pensò l’Inter di Mancini a rubarci un altro scudetto con arbitraggi scandalosi, mentre quello con Ranieri lo buttammo noi.

      2. in effetti è colpa di Totti..in tutti i suoi anni a Roma non ha mai e dico mai parato un rigore. ASSURDO!! giocatore mediocre….

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