Cala il sipario sulla ** stagione tra i tifosi in festa

25/05/2008 - 0:00

 
Cala il sipario sulla stagione. Su una gran bella stagione, per la Roma. È festa all’Olimpico ed in tutta la città. Per celebrare la nona vittoria in Coppa Italia, che fa diventare i giallorossi la squadra più titolata in questa competizione insieme alla Juventus, è sceso in campo anche il capitano Francesco Totti. L’ha sollevato lui, al terso ed estivo cielo capitolino, il trofeo. «Alzala tu, capitano, alzala alta», avranno pensato i tifosi, vedendo il numero 10 sul palchetto preparato in fretta e furia dall’organizzazione della Lega Calcio. Per una sera le questioni societarie passano (quasi) in secondo piano, sebbene Spalletti abbia rivelato di dover cominciare a «migliorare l’inglese…». Ma no, tutte chiacchiere. Forse. L’importante è aver dato una lezione di calcio, e non, all’Inter di Mancini, campione d’Italia meno di una settimana fa. È festa, vera festa a Roma. Quando i clacson già cominciavano a farsi sentire per le strade della Capitale, Vučinić metteva in moto la barella mobile dello stadio Olimpico caricando chiunque gli si presentasse davanti (Taddei e Vito Scala), correndo davanti alla curva Sud con l’esile mezzo elettrico. Un montenegrino di Roma. E poi Totti, Bruno Conti, tutti gli altri ragazzi della squadra, che da domani inizieranno le vacanze. Da Antunes a Zotti, passando per De Rossi, Aquilani, Doni, Mexes e Pizarro, tutti fanno festa indossando una maglia preparata per l’occasione. Una semplice maglietta della Roma sulle cui spalle campeggia la scritta: “24-05-2008” al posto del nome ed un grande numero 9 sotto, ad indicare lo storico successo del club di Trigoria. Un tripudio anche per le vie, zeppe di macchine, motorini e bandiere giallorosse. È il successo di una società, di un allenatore, di un gruppo, di tanti tifosi. Della Roma tutta. Cala così il sipario su una gran bella stagione, mentre all’Olimpico si abbassano le luci ed in sottofondo, nella notte romana, si ascoltano solo le canzoni dei sostenitori di Totti & Co. Arrivederci alla prossima. Con Soros, con i Sensi. Con la Roma.
 
Benedetto Saccà

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