24 Gennaio 2019

Cagni su Tonali: “Ha qualcosa in più e la stessa personalità di Zaniolo”

CAGNI TONALI“Tonali? Non era difficile notarlo, ha qualcosa in più. E si capisce subito. Stesso discorso per Zaniolo, li accomuna la personalità”. Ospite ai microfoni di ReteSport, l’ex allenatore del Brescia Luigi Cagni torna a raccontare gli esordi di Sandro Tonali, giovane sul quale la Roma – e non solo – ha posato gli occhi per costruire il futuro. “La prima volta che l’ho visto era in una gara del giovedì con la Primavera, e lui emergeva in modo chiaro rispetto agli altri. Ho subito detto ‘da oggi si allena con me’. All’ultima di campionato dovevamo giocare una gara decisiva per la salvezza contro il Trapani, altrimenti se fossimo stati già salvi lo avrei schierato subito”.

IL RUOLO – “Il trequartista non potrebbe farlo, è un regista. La caratteristica migliore è la personalità, non ha paura di nulla. Guardate Zaniolo: ha esordito a Madrid ed è stato come fosse normale per lui. La sicurezza nei propri mezzi accomuna lui e Tonali. Poi il difficile viene con il dover dimostrare con continuità le qualità che si ha. Ma sono ragazzi, lui e Zaniolo, che hanno qualcosa in più – si dice sicuro il tecnico -. Io Tonali lo vedo davanti la difesa, poi da Brescia mi dicono possa fare anche la mezzala ma non lo so. Lui deve prendere palla dai difensori e deve costruire con il campo davanti. Un centromediano metodista, questo è lui, il vertice verso la propria difesa. Tra l’altro ha anche un grande tiro dalla distanza. Nella Roma potrebbe invece giocare al posto di Nzonzi, vicino ad uno come De Rossi. Di Francesco usa un centrocampista davanti la difesa e due mezzali nel suo 4-3-3 standard, e nel caso non ci sarebbero problemi. Nel 4-2-3-1 il vertice è offensivo, e lo può fare appunto Zaniolo, non Tonali, che invece troverebbe spazio al fianco del capitano giallorosso”.

LA PRESSIONE – “Gestire la pressione non sarebbe un problema per lui – afferma Cagni – . Tonali è andato già in Nazionale e non ha avuto problemi, poi certo la pressione di Roma è diversa ma lui si lascia scivolare tutto addosso. Ascolta, fa quello che deve fare e non si emoziona. Nasce giocatore vero, nasce regista. La Roma di oggi sarebbe la squadra più adatta per lui perché si sta ricostruendo con dei giovani di qualità e con calciatori esperti. Non vincerà ora, credo però che il prossimo anno si consoliderà e poi arriveranno le vittorie. Ci sono tanti giocatori di qualità ed ora sta recuperando. Le società dovrebbero però comunicare con sincerità le proprie strategie ai tifosi, che dovrebbero accettarla. E la strategia della Roma è corretta in prospettiva. Senza parlare dello stadio, che sarebbe determinante”.

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