Brutta e senz’anima: la Roma si congeda dal campionato e va in settimana bianca

EDITORIALE – Senza idee, senza gioco e senza anima. Lo diciamo subito: l’impressione è che l’allenatore non riesca più a tirar fuori nulla da questa squadra. All’Olimpico contro il Milan abbiamo visto la Roma più brutta della stagione. Non sai ricorda un’azione pericolosa degna di questo nome di fronte a una squadra che senza brillare, ha mostrato di sapere lottare e di avere la grinta del proprio condottiero. Gattuso la vince così la battaglia con l’ex collega di reparto ed ex compagno di nazionale. Fallisce invece Di Francesco, fallisce la squadra, tutti maledettamente inermi . Nel calderone ci finisce anche Alisson, il meno colpevole ma che pure è costretto a subire due gol senza colpo ferire.
4-3-3 E SI PERDE DI NUOVO – Finisce esattamente come all’andata 2-0, solo a parti invertite. Quattordici anni dopo l’ultima volta, la Roma torna a perdere 5 partite in casa. La cosa preoccupante è che dopo un discreto primo tempo, la squadra si è letteralmente sciolta, esattamente come contro lo Shaktar. Peccato che in coppa avesse almeno giocato bene per 50 minuti. Contro i Diavoli la squadra di Di Francesco si è invece rivelata incapace di abbozzare una reazione credibile. E così si ritrova di nuovo quinta con la Lazio e l’Inter che hanno ricominciato a correre. E’ durata un soffio la luna di miele, il tempo di battere Verona, Benevento e Udinese: alla crisi di fine/inizio anno sembrava che Eusebio avesse trovato una soluzione cambiando il modulo. E invece, chiamala coincidenza, nella serata in cui torna al suo marchio di fabbrica, il 4-3-3, i suoi giocatori non costruiscono un’azione da gol degna di questo nome. Roma mai pericolosa davanti a Donnarumma, gioco involuto e la quadratura del cerchio che sembrava essere stata trovata con il passaggio al 4-2-3-1 è andata a farsi benedire.
COME SI RIPARTE – Il ko in Ucraina ha evidentemente tolto le deboli certezze riacquistate da Nainggolan e compagni. Il tecnico, che in pubblico quando parla dei mali della Roma continua ad usare l’”io” e il “loro” quasi a indicare due entità distanti chilometri e mai l’”abbiamo” – non riesce a coniugare se stesso con la squadra. La Roma in questo momento è fuori dalla zona Champions League, sabato c’è il Napoli e a questa squadra non si può certo chiedere di fare il miracolo in casa di San Gennaro. Si riparte dal modulo, dal 4-2-3-1 che questa rosa ha nel DNA: le vittorie non costruiranno sul tema di gioco, ma quel che è certo è che il 4-3-3 i giocatori della Roma lo hanno rigettato. Anche se fino alla gara con il Torino di Coppa Italia ha funzionato, ora è chiaro come il 4-3-3 non venga digerito dalla gran parte dei squadra. E poi si riparte dal tecnico ammesso che riveda le sue scelte e riesca egli stesso a rimanere lucido prima, durante e dopo le gare. Tutti all’attacco non funziona, giocare con 4 attaccanti è anti-storico: Eusebio ha detto che tornando indietro non lo rifarebbe. Bene, ripartiamo da qui.
Giulia Spiniello