Bruno Conti a Romanews.eu: ** «Non so cosa sarebbe successo, ** se la gara di Catania fosse andata diversamente»

19/05/2008 - 0:00

 
Bruno Conti, responsabile tecnico della Roma, raggiunto telefonicamente da Romanews.eu mentre si trovava a Castel Di Sangro (Aq) per un convegno organizzato in una scuola per bambini, ha commentato quanto accaduto nell’ultima giornata del campionato 2007-2008.
 
Come stai vivendo questa situazione, all’indomani di quello che è accaduto a Catania?
«E’ chiaro che se andiamo a prendere l’andamento di quest’anno, posso dire che è stata una stagione bella fino alla fine. Non posso che fare i complimenti a questo gruppo di ragazzi stupendi, a Spalletti e al suo staff, per quello che hanno dato fino alla fine».
 
Un giudizio sulla gara del Massimino?
«È ovvio che c’è tanto rammarico. Perché non si può arrivare al termine di una partita nel modo in cui l’abbiamo vissuta ieri, soprattutto quando le istituzioni del calcio cercano di fare di tutto e di più per riportare la gente allo stadio. E lo dico con amarezza, per quello che deve essere il miglioramento del calcio: questa è una cosa che mi ha dato molto fastidio. Noi già dalla partenza per andare allo stadio Massimino, siamo dovuti rimanere fermi con il pullman tre-quattro minuti per paura che ci fosse un gruppo di tifosi del Catania ad aspettarci. Poi siamo passati in mezzo a tanta gente, ci hanno rotto il vetro, ci hanno tirato di tutto. E’ troppo facile alla fine battere le mani. Io penso che bisogna essere sportivi e interpretare  il calcio in modo sano e giusto. Noi dobbiamo dimostrare questo. Lo abbiamo sempre detto, per riavvicinare i tifosi. Ma ripeto, quello che si è visto ieri non è una cosa normale e io sono molto amareggiato».
 
A bordo campo erano presenti molte persone.
 «Non so cosa sarebbe successo, se al termine dei novanta minuti fosse andata diversamente. Dalla panchina vedevo gente che mi passava davanti, senza lasciarmi vedere bene la partita. Io non so quanta gente sia entrata in campo al gol del Catania, ma era veramente tanta. A livello di Serie A, queste cose qui non sono normali. Non mi era mai successo. Lo dico per cercare di migliorare qualcosa, questi sono segnali che devono essere dati. Poi, è normale che non mi piace parlare degli altri, e che preferisco parlare di questa squadra, di questa società e ringraziare tutti per quello che hanno fatto. Ma è chiaro che queste sono cose importanti e noi dobbiamo essere pronti anche a dire la nostra su cose come queste».
 
La Roma farà qualcosa?
«Da domani ricominceremo gli allenamenti, abbiamo una finale di Coppa Italia sabato. Dobbiamo pensare a questo. Il ringraziamento più grande va ai nostri tifosi. Quello che abbiamo visto ieri all’aeroporto è una cosa indescrivibile. Come per tutto l’anno. Non posso dimenticare dopo la sconfitta di Manchester, il calore della gente, che c’è sempre stata vicino. Se ne trovano pochi di tifosi così, quindi è inutile ora parlare di altro. I ragazzi sono pronti e hanno delle grandi qualità. Lo dimostreranno anche sabato, in finale».
 
Moratti ha detto “A Roma manderemo i ragazzini, per poi aggiungere che era solo una battuta…
«Non voglio rispondere. Voglio solo fare i complimenti ai nostri. Un anno pieno di emozioni, il grazie va a loro».
 
Scudetto morale?
«Si, è un merito che può valere. Uno stimolo per migliorare, per crescere e per arrivare a degli obiettivi. Per quello che è stato fatto, la cosa più importante è capire che ci sono i mezzi per andare lontano. Un voto alla Roma? Io do 10. Comunque vada».

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