Appunti dal campo di Angelo Mangiante **Torino-Roma
Cosa rimane del gelo di Torino che ha svelato la Roma meno brillante dellanno? Tanti flash, qualcuno divertente. Altri eloquenti sulla delusione di Spalletti di non vedere dal campo la Roma che conosciamo.
Se li prendo li strozzo
ha gridato per qualche minuto Novellino dopo la più clamorosa palla-gol divorata in tandem da Di Michele e Rosina. Probabilmente se avesse giocato lui, e il talento da giocatore non gli mancava, avrebbe probabilmente fatto meglio di qualche distratto attaccante del Toro che ha permesso alla Roma di portare a casa almeno un punticino.
Spalletti ha provato a scuotere la squadra. Siete troppo lunghi ribadiva spesso. Sul campo la condizione atletica non assisteva i giusti equilibri tra i reparti. Il tentativo di far alzare più spesso la linea difensiva non si è quasi mai concretizzato.
Punta luomo, stai più alto come posizione lindicazione ricorrente per Mancini, nelle sue consuete giornate di amnesia agonistica.
Carattere che invece non è mancato a Mexes e De Rossi, anche troppo vista la preoccupazione che i loro scontri, soprattutto con Bjelanovic, degenerassero nel rosso.
Gesto di fair play di Comotto. Dopo lespulsione ha stretto la mano uscendo dal campo a Spalletti. Un terzo tempo che non cancella gli scontri verbali che il capitano del Toro ha avuto con Mancini durante la partita. Ci sono ruggini che derivano da quando giocava nellAscoli e ogni volta che incrocia il brasiliano veste i panni dello scaricatore di porto.
Gioca da prima punta, senza svariare era il richiamo più frequente di Spalletti a Vucinic. Il gelo aveva freddato anche i suoi scatti. Lo si è visto solo una volta. Quando ha puntato seriamente la difesa del Toro nelloccasione del presunto rigore.
Da lì le proteste. Adrenalina pura al fischio finale. Da Perrotta a De Rossi tutti a chiedere spiegazioni a Rocchi per il rigore non dato. Larbitro, congelato, è scappato via a fatica negli spogliatoi. E scappata anche lInter. La Juve rimane in agguato. Ci sarà da lottare.
Mille pensieri nella testa di Spalletti. Saprà trovare la medicina per curare questo primo male di stagione? Non ho dubbi. Ma se avesse a disposizione anche il miglior Totti e il miglior Aquilani non staremmo a parlare di un -7 che oggi fa male.
Angelo Mangiante (SKY)