• Appunti dal campo di Angelo **Mangiante: San Totti disintegra **il Bari e copre i malumori

    23/11/2009 - 0:00

     
    “Mamma mia che ha fatto!”. Così Ranieri ha gridato il suo stupore al terzo gol di Totti. Mamma mia, invece, cosa sarebbe successo se San Totti non avesse da solo disintegrato la difesa fino allora meno battuta del campionato.
     
    Il Capitano ha coperto il malumore di molti giocatori. Doni, retrocesso a riserva, non si è presentato in campo per il riscaldamento. Cicinho se ne andato direttamente a casa appena gli è stato comunicato che il suo posto sarebbe stato in  tribuna. Guberti in tribuna invece ci è andato, ma non era quello che sognava a Roma dopo essere stato l’artefice della promozione in A proprio del Bari.  Ed è curioso che come laterale di destra, dove la Roma ha a disposizione ben tre giocatori, Motta, Cassetti e Cicinho, due siano finiti in tribuna (Cassetti e Cicinho), uno in panchina (Motta) , e al loro posto abbia giocato fuori ruolo un centrale come Burdisso, messo lì per limitare non Cristiano Ronaldo ma Langella.  
     
    Ranieri, per la prima volta da quando è alla Roma, ci ha messo un po’ di coraggio. Quello che serve per ritrovare anche l’imprevedibilità di gioco. Il tridente è l’unica soluzione per giustificare, con Totti, il prezzo del biglietto. Menez e Vucinic hanno inciso in attacco e rincorso gli avversari, come dalla panchina chiedeva l’allenatore. Del tridente l’unico deluso per la sostituzione è chi per primo: Menez. Voleva continuare a giocare. Ranieri l’ha consolato uscendo dal campo facendogli i complimenti per la prestazione, ma appena Menez ha raggiunto la panchina si è tolto la maglietta e l’ha scaraventata via. Giocare 90 minuti sembra un’ impresa impossibile per lui, anche quando il rendimento è molto alto.
     
    Quattro parate capolavoro di Julio Sergio hanno pesato tantissimo sul risultato. Al resto ci ha pensato Totti.
     
    Nella giornata in cui il Capitano ha acceso la luce per tutti, da segnalare un’altra occasione persa sul piano della comunicazione. La Roma è l’unica squadra in serie A che riesce a non  far parlare nessuno dei suoi giocatori anche quando stravince in casa grazie a un fenomeno con la maglia numero dieci. Si ferma a parlare il solo Julio Sergio, nuovo titolare e esempio per molti. Gli altri sfrecciano via, con un rapporto mediatico distante anni luce da quanto avviene non solo con Inter, Juve o Milan, ma con quasi tutte le altre squadre in Italia e in Europa.
     
    Dispiace anche che nessuno avesse comunicato in anticipo alla quaterna arbitrale che ci sarebbe stato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Flora Viola. L’arbitro era pronto a cominciare normalmente la partita. Dietro mia insistenza, a due minuti dal fischio d’inizio, riuscivo finalmente a far parlare l’ispettore di lega con il quarto uomo, al quale veniva mostrato-solo allora- il fax con il minuto di raccoglimento stabilito in settimana dalla Lega Calcio. In extremis l’arbitro faceva rispettare il minuto di silenzio. Sarebbe stata una dimenticanza imperdonabile.  
     
    Angelo Mangiante
    Sky Sport

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