Appunti dal campo di Angelo Mangiante: Roma-Fiorentina** ´Uno spot per il calcio che **ha ritrovato il miglior Totti´

01/12/2008 - 0:00

 
Ci sono immagini da custodire gelosamente. L’oscar del fair play di Roma-Fiorentina lo merita Prandelli. Al fischio finale non si è fatto travolgere dalla delusione per il risultato. E’ andato al centro del campo, si è complimentato con i giocatori della Roma e ha abbracciato Spalletti.
 
Un esempio Prandelli. Sia nella vittoria che nella sconfitta.  Un allenatore che per motivi familiari è rimasto poche settimane nella capitale, con un ricordo però tra i tifosi che altri allenatori non hanno lasciato in anni di panchina a Roma.
 
Ci sono altre immagini indelebili, come le parate di Doni. Ha negato il gol su punizione a Mutu in apertura, ha salvato il risultato su Melo nel finale. Continua a fare i miracoli. E pensare che giudizi affrettati lo avevano dipinto come portiere non affidabile.
 
Giudizi negativi che fino a poche settimane fa avevano avvolto anche Luciano Spalletti. Chi aveva chiesto le sue dimissioni nel periodo più difficile della Roma dovrebbe riflettere sulla superficialità di certi discorsi.
 
Dal campo Spalletti ha vissuto la partita con grande lucidità. Ha chiesto a Vucinic di dare una mano indietro sulla fascia di Riise e Mirko ha sempre seguito le indicazioni con puntualità.
 
Inoltre Spalletti si è accorto subito che De Rossi era marcato a uomo tra le linee da Santana e allora ha chiesto ai difensori di indirizzare su Baptista i lanci da dietro. Gli infortuni hanno costretto l’allenatore a rivoluzionare il reparto difensivo. Ha cominciato con Cassetti-Mexes-Juan-Riise, ha finito con Cicinho-Loria-Juan- Riise. Blindando il vantaggio con la generosità di Brighi e De Rossi come difensori aggiunti.
 
Solo un episodio ha fatto stizzire Spalletti. La faccia scontenta di Menez quando gli è stato chiesto di entrare nei 5 minuti finali. E’ stato chiaro Spalletti con il  francese. Serve l’atteggiamento giusto anche per giocare pochi minuti. Anche perché erano i minuti per conservare la vittoria.
 
Nel finale comunque la Roma ha resistito con uno sforzo fisico e nervoso altissimo. Una squadra più muscolare rispetto a quella dei primi tre anni del ciclo spallettiano, ma in grado ugualmente di coniugare la qualità allo spirito gladiatorio.
 
“Poteva finire 4-3 per noi viste le tante palle gol” ha detto al 90esimo De Rossi. Ha ragione anche Spalletti che ha definito Roma-Fiorentina uno spot per il calcio. Con Totti nel ruolo di primattore. Ha corso e fatto pressing dall’inizio alla fine. La standing ovation all’uscita dal campo del capitano è stata un’altra immagine forte di Roma-Fiorentina. Uno spot per il calcio che ha ritrovato il miglior Totti. E con lui la Roma è tornata a sedere al tavolo delle grandi.
 
Angelo Mangiante (Sky Sport)

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