• Appunti dal campo di Angelo Mangiante: Napoli-Roma

    11/03/2008 - 0:00

     
    Tanti flash accompagnano la prestazione da Oscar della Roma al San Paolo. Prima della partita gli occhi dei brasiliani, come Cicinho, Juan, Doni e Mancini, sono affascinati da quella cornice. Osservano 60.000 spettatori già seduti in tribuna a un’ora e mezza dal fischio d’inizio e commentano così “Questo è lo stadio più sudamericano d’Italia, è incredibile, più caldo del Bernabeu”.
     
    Tra loro non possono esserci i tifosi giallorossi, l’Osservatorio ha previsto così, ma la Roma ha giocato con la stessa disinvoltura e personalità di quando è sotto lo sguardo della Curva Sud.   
     
    Avesse potuto, Spalletti avrebbe applaudito a lungo dalla panchina la sinfonia della sua Roma. Contro il Napoli è dovuto intervenire meno del solito. I suoi schemi erano talmente metabolizzati a memoria dai giocatori che era uno spettacolo vederli in campo.
     
    Appena Totti toccava il pallone, Perrotta si buttava a velocità supersonica in profondità. Le verticalizzazioni di Supersimo hanno spaccato in due la difesa del Napoli. Dopo aver recuperato il miglior Aquilani, che con De Rossi in questo momento forma la migliore coppia di centrocampisti in Europa, la Roma con Perrotta ha un quattrocentista perfetto per la volata finale scudetto.
     
    Ha capito subito Spalletti che la velocità della Roma poteva disintegrare gli avversari e stavolta chiedeva più del solito ai difensori di tagliare il centrocampo con lanci lunghi. Sui quali si avventavano a turno sugli esterni Vucinic e Taddei, mentre Totti-Perrotta estraevano pericolo costante sull’asse centrale.
     
    Sul piano atletico Totti è tornato al top. Al San Paolo ha rincorso gli avversari e illuminato la scena. Nel giorno della 500esima presenza e del gol numero 203, tiene vivo  il campionato e aggiorna le statistiche che ne fanno il giocatore più forte nella storia della Roma.
     
    Lo spettacolo continua per credere nell’aggancio all’Inter. Con la faccia ispirata del Capitano dai mille record e quella grintosa del “Gattuso vestito Armani” che non risparmia anche stavolta il suo tackle deciso. Per De Rossi la Roma sarebbe prima, senza scorrettezze. “Se tutto fosse stato regolare -assicura il Capitan Futuro- saremmo primi con qualche punto di vantaggio sull’Inter”.
     
    Oggi la mentalità vincente è questa. De Rossi che va a gamba tesa con il petto in fuori, Totti che vuole continuare a battere i record. Sono le due facce  di una Roma che non molla su nessun traguardo. L’impressione arrivata dal San Paolo è che, anche senza ricorrere ad un regista come Hitchcoch, Totti e De Rossi siano perfetti per rendere al thrilling questo che si preannuncia uno splendido finale di campionato.

    Angelo Mangiante-Sky Sport

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