Appunti dal campo di Angelo Mangiante di Roma-Samp: la lucidità di Spalletti e i movimenti di Baptista

16/01/2009 - 0:00

 
La lucidità di Spalletti  è stata diametralmente opposta alla confusione tattica della Samp. Mazzarri in panchina sembrava morso da una tarantola. Si agitava e inveiva contro i suoi giocatori. Spalletti ha usato metodi molto più ragionati, trasferendo sicurezza ad un gioco che ha ritrovato identità.Il fatto che chiedesse a Baptista i movimenti di Totti non è casuale. Voleva evitare quell’anarchia che contraddistingue Vucinic come centravanti, ruolo che il montenegrino interpreta in modo diverso. Attaccando molto di più la profondità, ma con il rischio di allungare la squadra e azzerare gli inserimenti accanto a lui.A Torino, senza Totti, la scelta più logica sarebbe il rombo a centrocampo, con Pizarro vertice alto, Baptista centravanti e con Vucinic pronto a girargli intorno partendo dalla posizione di attaccante più esterno.In ogni caso contro la Samp, con un formazione senza diversi titolari e una vigilia agitata da infortuni e dal caso Mexes, Spalletti ha tirato fuori il meglio di sé. Le polemiche e l’emergenza sembrano ogni volta caricarlo. E la squadra ha risposto con un’attenzione mentale che in altre occasioni è mancata.Baptista si è conquistato tutti i titoli contro la Samp, ma anche la prestazione di Panucci è stata formidabile.“Il Grinta” ha spazzato via le ipotesi che potesse essere distratto da un rinnovo di contratto che tarda a venire. A tutto il reparto difensivo ha dettato i tempi a gran voce come se fosse lui l’allenatore. Spalletti ogni volta era rassicurato sul modo in cui era Cristian a dare indicazioni. Una personalità che da bordocampo si percepisce in modo molto più netto.Panucci ha sempre ripreso Cicinho e Riise quando tardavano a rientrare dopo gli inserimenti in avanti. E ha condotto per mano anche Juan, il quale sarà anche il capitano del Brasile, ma sul piano della comunicazione in campo non ha mai aperto bocca da quando veste la maglia della Roma. L’opposto dell’impeto che mette Panucci nel guidare i compagni.A giugno scade il suo contratto. E’ il rinnovo più urgente. Dal 2 febbraio, ultimo giorno della campagna trasferimenti, ogni momento è buono per un nuovo incontro con il procuratore di Panucci. Mi auguro che la Roma ci pensi bene prima di tirare troppo la corda nei confronti del vice capitano della squadra. Uno che ricopre in difesa quattro ruoli come lui, con la sua esperienza internazionale e il suo carisma deve restare a far parte di questo gruppo.Prima Panucci e poi Aquilani. Se la Roma i primi di febbraio annuncerà per entrambi i rinnovi, e qualche passo in avanti sta per esserci, avrà messo a segno il miglior mercato invernale. Poi sarà la volta degli altri otto giocatori in scadenza 2010. Ma se ne riparlerà in base al piazzamento in campionato.
 
 
 
Angelo Mangiante
SKYSPORT

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