13 Gennaio 2009

Appunti dal campo di Angelo Mangiante di Roma-Milan: ´Vucinic ha un conto aperto con i rossoneri´

Sul campo c’erano i 120 milioni di euro l’anno di ingaggio che paga il Milan per i suoi giocatori. Dall’altra parte i 65 della Roma. La differenza non si è vista.Semmai
si è notato che il gap tecnico emerso in alcuni frangenti tra le sei
stelle del Milan e la minor qualità nel palleggio della Roma. Una
differenza che si sarebbe potuta colmare con la presenza del talento di
Totti e Menez. Con la loro fantasia avrebbero aumentato sensibilmente lo spessore di gioco.Spalletti, ancora prima del fischio d’inizio, aveva cercato di ipnotizzare Ancelotti. L’idea era buona. L’immagine avrebbe fatto il giro del mondo. Almeno come l’esordio di Beckham. “Eccola lì la panchina della Roma. Visto che la desideri puoi sederti”. Sorpreso e, per una volta, un po’ imbarazzato, Ancelotti non ha osato. Battuto stavolta sul piano dell’ironia dal gesto dell’amico.In campo il Milan ha fatto vedere come si possa integrare qualsiasi giocatore se il gruppo è davvero unito. Beckham è stato accolto con l’atteggiamento che racchiude lo stile della società. Durante gli 89 minuti in cui è rimasto in campo i compagni non hanno mai smesso di incoraggiarlo. Lo hanno fatto soprattutto Kakà, Maldini e Seedorf:
i tre che parlano un inglese molto fluente. Alla fine Beckham ha detto
di essersi divertito e orgoglioso di vestire la maglia del Milan. E di
essere onorato di aver fatto il suo esordio nel campionato in una
grande città come Roma. Anche per questo in mondovisione l’Olimpico
poteva evitare  i fischi al momento della sua uscita dal campo ad un
minuto dalla fine. La cultura sportiva si misura da queste cose. In uno
stadio inglese non sarebbe mai successo.Due le immagini contrapposte nel Milan. Il volto da predestinato di Pato e quello malinconico di Shevcenko. Il brasiliano ha lo scatto del miglior Ronaldo e il tocco di palla di Kakà. Shevcenko è al capolinea di una grande carriera esplosa in Italia proprio allo Stadio Olimpico.Due
le immagini che fanno riflettere nella Roma. Quella di chi ha un conto
aperto con il Milan come Vucinic e quella di chi nel postpartita si è
avvicinato al Milan come Mexes. Le trattative più o meno segrete sono
scattate. Se Aquilani rinnova a febbraio il contratto fino al
2014 sarà tolto dal mercato. La sensazione è che invece Mexes e
Vucinic-entrambi in scadenza 2011- saranno destinati a subire l’assalto
con offerte da capogiro.Mexes guadagna attualmente due milioni e mezzo. Al Milan salirebbe almeno a quattro, l’ingaggio di Dida. Vucinic è fermo a un milione di euro, quasi un terzo di quello che percepisce Julio Baptista.
Il prezzo lo farà il mercato, ma il cartellino del difensore vale oggi
almeno venti milioni. Quello dell’attaccante almeno trenta.Dopo Chivu e Mancini,
la scelta di cedere un big all’anno sembra la linea imposta dalla
società per autofinanziarsi. Su chi sarà il prossimo sono aperte le
scommesse. Mexes e Vucinic per ora sembrano ai primi due posti.Angelo Mangiante
(Sky Sport)

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