Appunti dal campo di Angelo **Mangiante: ´Acquisti sbagliati e**un forte nervosismo alla base**della stagione fallimentare´
Lemblema di una stagione con i nervi scoperti ha aggiunto un altro capitolo negativo. Vedere in campo Doni e Montella lamentarsi platealmente con lallenatore è il segnale di una Roma confusa verso il traguardo del quarto posto. Ma non solo. Vedere Brighi schierato come esterno al posto di Taddei certifica una campagna acquisti fallimentare. La proprietà ha investito tanto. La cifra più alta dai tempi del terzo scudetto dellera Franco Sensi: 45 milioni di euro. Ma sono stati acquistati giocatori non funzionali alle necessità. Al posto di due esterni come Mancini e Giuly, che tra laltro assicuravano venti gol a stagione, non è arrivato nessuno in grado di giocare sulla fascia. Così tutte le volte che è mancato Taddei, spesso infortunato, la Roma con il 4-2-3-1 ha fallito. Con il rombo a centrocampo, per sopperire alla mancanza delle due ali, la situazione era migliorata e anche per questo non si capisce perché questo modulo non sia stato riproposto contro il Bologna. Spalletti dalla panchina chiedeva invano di accorciare i reparti. Tra difesa e attacco cerano sessanta metri, con De Rossi e Pizarro presi in mezzo dai cinque centrocampisti del Bologna. Ecco perché anche uno come De Rossi è apparso in difficoltà. Con tre soli allenamenti sulle gambe, Totti ha salvato ancora una volta la Roma. Senza di lui cosa sarebbe successo? Sicuramente quello che era già accaduto nei quarantadue giorni senza di lui: tre pareggi e una sconfitta. La difesa ha mostrato per lennesima volta dei vuoti preoccupanti. Sul gol di Marazzina dovevano chiudere sul primo palo Mexes e De Rossi. Non cera nessuno dei due. Per far segnare lex attaccante della Roma, mai in gol in questa stagione, doveva arrivare il turno di una delle difese più fragili della serie A, con 42 gol subiti. Loria contro il Bologna non cera e stavolta non ha colpe. Ma far passare per brocco Matteo Ferrari e investire pesantemente su Loria è stata loperazione più sciagurata degli ultimi dieci anni della Roma. Scelta di mercato che tra laltro ha fatto investire su un difensore trentaduenne per perdere a titolo definitivo un giovane talento come Galloppa, che a Siena sta disputando un grande campionato. Anche lattacco non convince. Senza Totti, il buio. Menez, Baptista e Vucinic in tre hanno segnato in campionato gli stessi gol Di Vaio: 19. Con la differenza che Di Vaio, trentatrè anni, è stato prelevato a parametro zero dal Bologna. Per i tre attaccanti la Roma ha speso 42 milioni di euro. Per Vucinic sborsati 20 milioni, 12 per Menez, 10 per Baptista. Nella lista degli attaccanti, i responsabili di mercato della Roma hanno giudicato inadeguati Lavezzi e Zarate. Proposti poi a Napoli e Lazio che hanno invece fiutato laffare. Stessi responsabili di mercato che si sono rifiutati di prendere la scorsa estate Diego Milito, il quale voleva fortemente la Roma dopo la retrocessione del Real Saragozza. Poteva essere portato a Trigoria per 9 milioni di euro. Il motivo del no al Principe? I cattivi rapporti con il procuratore del giocatore: Fernando Hidalgo, lo stesso con il quale ci si era scontrati allepoca dellaffare Pizarro. Ma lerrore di mercato più grande la Roma lo ha fatto con Quagliarella. Era stato proposto a parametro zero lanno del fallimento del Torino. Un dirigente della Roma non lo giudicò allaltezza di vestire la maglia giallorossa. E prese al suo posto Comotto. A distanza di quattro anni, la prossima estate lo stesso dirigente potrebbe acquistare Quagliarella a quindici milioni di euro. Ma non è detto che quei soldi ci siano nelle casse della società. Lemblema della stagione fallimentare della Roma è anche questo.
Angelo Mangiante
(Sky Sport)