• Analisi tattica, Roma autoritaria a Udine: grande prestazione dei giallorossi a dispetto di Irrati

    Redazione RN
    31/10/2019 - 15:22

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    Analisi tattica, Roma autoritaria a Udine: grande prestazione dei giallorossi a dispetto di Irrati

    ANALISI TATTICA – Più forte delle avversità, aggrappata ad uno spirito e un’unità di intenti che non si vedeva da tempo, la Roma devasta Udine e irrompe prepotentemente nella lotta Champions. Al fischio d’inizio della Dacia Arena, la squadra di Fonseca era alla quarta gara in 10 giorni ed era in piena emergenza infortuni. I giallorossi sono pure riusciti ad andare in vantaggio, ma dopo 30 minuti sono rimasti in 10. Alla fine però la squadra capitolina è riuscita a portare a casa i tre punti, facendo addirittura 4 gol alla (ex) seconda miglior difesa del campionato, esultando come un gruppo davvero unito.

    Moduli e sviluppi di gioco

    Rispetto al match vittorioso col Milan, nel suo 4-2-3-1 asimmetrico, Fonseca mette Kluivert a sinistra e Zaniolo a destra a piede invertito. Santon vince il ballottaggio con Florenzi per via della fisicità dell’Udinese, consentendo di rifiatare a Spinazzola. Davanti Pastore agisce alle spalle di Dzeko, con compiti di svariare negli spazi che ritiene più praticabili, in modo da non dare riferimenti agli avversari. Tudor si affida al consolidato 5-3-2 molto fisico nella quasi totalità degli interpreti, compatto intorno ai 3 rocciosi centrali difensivi. De Paul è  l’ago della bilancia, che da mezzala dovrebbe trasformarsi da collante per i due attaccanti centrali Okaka e Lasagna, veloci e prestanti fisicamente. Sugli esterni la corsa di Ter Avest e di Sema garantisce l’ampiezza in ripartenza ai friulani.

    Udinese che lascia fare la gara, Roma ben presto padrona del campo

    I bianconeri, freschi di batosta sonora a Bergamo, fanno una partita di attesa, dove possesso palla e supremazia territoriale vengano lasciati ad appannaggio degli avversari. La Roma, che scala subito molto alta con la pressione, si impossessa così dei due aspetti tattici, cercando di indirizzare la gara. Non porta però la superiorità numerica sugli esterni, perché i friulani sono sempre puntuali nello scivolare ed andare a prendere Kolarov e Santon con i quinti di difesa. Pastore e Dzeko perciò si tirano spesso fuori dalla morsa dei 3 centrali avversari, mentre Zaniolo e Kluivert attaccano gli spazi liberati sollecitando la linea difensiva bianconera. Il vantaggio é frutto di uno svarione individuale, ma la Roma dentro al campo c’è. L’impressione é che il gol sarebbe arrivato comunque non appena il forcing fosse divenuto ancora più marcato. Mandragora prova a dettare i tempi sul fronte Udinese. La squadra é però lunga e fa fatica a ripartire accompagnando l’azione offensiva della due punte. Okaka e Lasagna si trovano quindi ben presto isolati, mai innescati da uno stranamente spento De Paul.

    Irrati prova a cambiare le sorti della gara

    Al 31′ minuto, l’inaccettabile espulsione di Fazio potrebbe complicare le cose in casa Roma, ma l’ora di gioco che segue rappresenta forse il momento più alto di questi primi 100 giorni della guida tecnica di Fonseca. Il passaggio al 4-4-1, con Pastore che retrocede in mediana al fianco di Veretout e con Mancini che scala centrale difensivo vicino a Smalling. Il primo tempo si chiude quindi sul vantaggio minimo, con la Roma che pazientemente amministra e riordina le idee, preparando un rientro in campo memorabile.

    Ripresa autoritaria, figlia di mentalità e organizzazione

    Dopo avere protestato e reagito alla decisione inadeguata di Irrati, Fonseca ottimizza i 15 minuti di pausa istituzionale per lavorare di psicologia sulla squadra. Il rientro in campo é roboante. La Roma dimostra di recepire il messaggio motivazionale, aggiungendo però attenzione e organizzazione tattica. Così, nonostante l’inferiorità numerica, la squadra capitolina non concede azioni pericolose. Corti, con due linee compatte di difesa e centrocampo, i giallorossi chiudono e ripartono con grandissima qualità, eludendo ogni tentativo di pressing alto. Dopo il raddoppio di Smalling, la Roma é chirurgica nelle ripartenze e nella gestione del possesso in uscita. Pastore disegna una linea di passaggio non scontata, che manda Kluivert a triplicare. La Roma uccide in questo modo la gara. L’Udinese, già lunga per buona parte del match, corre a vuoto e accusa definitivamente il colpo. La Roma congela partita e possesso attraverso la classe di Pastore e Dzeko e la sagacia tattica di Veretout, non scomponendosi mai. Il quarto gol, su rigore di Kolarov, sigilla una gara praticamente mai in discussione, consentendo nel quarto d’ora finale di far respirare Kluivert, Zaniolo e Pastore, attraverso l’ingresso di Cetin, Perotti e Florenzi.

    Maurizio Rafaiani



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    1. E qui si vede la grande differenza tra un giornalista e papa max .. il giornalista scrive .. a dispetto di Irrati .. papa max scrive .. alla faccia di Irrati .. bene cosi’ .. bravi .. continuate a raccontare il vero del calcio .. e grazie per questo ..

    2. dimenticavo .. applausi a M. Rafaiani che ce la racconta (dicendo la verita’ ..) e con dovizia di particolari ..

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