Amauri: “La Roma ha ottimi giocatori, può puntare in alto”

Redazione RN
14/11/2019 - 23:34

Foto Getty
Amauri: “La Roma ha ottimi giocatori, può puntare in alto”

Queste le parole di Amauri, ex attaccante della Nazionale Azzurra e per circa 15 anni protagonista sui campi italiani, intervenuto telefonicamente ai microfoni di Centro Suono Sport, durante la trasmissione Centro Suono Calcio.

Un parere su questa Serie A?

“L’Inter sta giocando molto bene, mentre mi sorprende il Napoli: negli ultimi anni ha lottato con la Juventus e sta passando un momento particolare. Le romane stanno lì e stanno facendo bene”.

Ti piace la Roma di Fonseca?

“La Roma ha fatto sempre bene negli ultimi anni, eppure non è mai riuscita a vincere il campionato. La prima big che ho affrontato è la Roma che ha vinto lo Scudetto nel 2001. Hanno ottimi giocatori come Zaniolo, il più forte italiano, ha tutto per diventare il numero uno.  La società, investendo sui giovani,  dovrebbe aspettare. Se si fanno buoni investimenti e i giocatori cresciuti vengono venduti, difficilmente si può vincere la Serie A.”

Come vedi Zaniolo?

“Lo farei giocare sempre, dove lo si mette sta facendo bene. Ho notato che ha personalità e un ottimo tiro, un giovane completo e dipende da lui crescere bene e diventare un punto di riferimento.”

Ibrahimovic?

“Ha detto che andava in Spagna sui social, i giornali lo vogliono in Italia. Per sei mesi lo prenderei sicuro, sempre che non chieda troppo.”

Una parola sul Palermo tua ex squadra e ora tornata nel calcio dilettantistico.

“Vedere il Palermo in questa situazione fa male al cuore. Ricevo tuttora tanti messaggi per tornare a Palermo, ma ho 39 anni. Nonostante questo insistono e mi fa piacere perchè ho lasciato un bel ricordo in città. Spero potranno tornare rapidamente in Serie A come ha fatto il Parma. Non vedo l’ora di tornare in Italia per andare a Palermo dove ho ancora tanti amici”.

Il difensore più cattivo che hai incontrato?
“La lista è lunga. Partendo dagli anni 2000 Montero, Samuel. Tuttavia, se devo fare un nome, dico Materazzi: aveva un po’ di tutto. Samuel era intelligente, te ne dava una e ti faceva capire. Marco (Materazzi ndr.) invece entrava sempre. Tra loro due è una bella lotta”.




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