Amadeus: “Mourinho alla Roma? Provo gelosia per lui. Sarebbe un peccato non dargli una squadra per vincere”

Giacomo Emanuele Di Giulio
22/04/2022 - 12:47

Amadeus: “Mourinho alla Roma? Provo gelosia per lui. Sarebbe un peccato non dargli una squadra per vincere”

INTER ROMA AMADEUS – Domani alle 18 allo Stadio San Siro ci sarà Inter-Roma. Una partita fondamentale per tutte e due le formazioni e coinciderà con il secondo ritorno di Josè Mourinho nel “suo” stadio dove ha vinto il triplete. Di questo match ha parlato ai microfoni di Teleradiostereo e di New Sound Level Amadeus che è un grandissimo tifoso nerazzurro ma che ha una venerazione per lo Special One tanto da aver chiamato suo figlio Josè. Ecco le sue parole.

Amadeus su Mourinho e Inter-Roma

Come mai è tifoso dell’Inter?
È un amore tramandato, avevo una zia che era tifosissima dell’Inter e mi portava a vedere le partite. Da bambino vedevo l’Inter di Mazzola, Facchetti, una squadra fortissima di cui mi sono innamorato. Sono passioni che vengono tramandate dalla famiglia, ma in questo caso non da mio padre che è milanista e ormai si è rassegnato. La zia è arrivata prima del papà e sono diventato interista”.

Cosa le piace di più dell’Inter attuale?
Mi piace questo gioco di squadra, la differenza la fanno i calciatori. La squadra se è forte ha dei giocatori forti e un allenatore che li sa far giocare. C’è una consapevolezza nei propri mezzi che è tornata con Conte. L’Inter dopo Mourinho ha vissuto anni difficili, a fasi alterne, con tanti allenatori. Sembra che da Conte, e ora con Inzaghi si sia tornati ad a certa stabilità.

Che cosa rappresenta e ha rappresentato Mourinho per la tifoseria interista?
Provo gelosia per lui. Quando ho saputo che veniva alla Roma chiaramente sono stato geloso. Poi alla fine ho pensato che se fosse tornato in Italia la Roma sarebbe andata bene. Io ho una sorta di simpatia per la Roma, facendo il pendolare tra la Capitale e Milano. Mio figlio gioca nei Giovanissimi dell’Inter, ma ha giocato due anni nella Roma. Accompagnandolo alle partite ho vissuto il calore di quella tifoseria. La gelosia per Mourinho c’è, è come se appartenesse agli interisti. Ha conquistato voi, come prima noi, è una persona intelligente oltre che un grande comunicatore. Ha la capacità di tirare fuori il meglio dalla squadra, anche dal punto di vista psicologico. Fa da scudo nei confronti della squadra, ha tante qualità che i tifosi amano. Capisco la gelosia del popolo giallorosso nei confronti dell’Inter, che è la stessa all’opposto. Quando verrà a Milano lo tratteremo come un re perché per la tifoseria è un idolo che è andato al di là delle vittorie. Tanti hanno allenato l’Inter, ma ci si affeziona a chi è anche tifoso e partecipa alle vicende della squadra.

La Roma è la squadra meno pronta per vincere tra quelle che ha allenato. Ha pensato che potesse non funzionare qui?
No, ho pensato che lui sarebbe riuscito a tirare fuori il meglio dai giocatori che ha, con la pazienza dei tifosi. Ho visto una Roma perfetta nel secondo tempo a Napoli. È chiaro che poi la società deve aiutarlo dal punto di vista tecnico ed accontentarlo sul mercato. Non esiste allenatore che possa vincere senza i calciatori adatti: è come un bravo pilota di Formula Uno senza la macchina per vincere. Sarebbe un peccato avere Mourinho e non mettergli a disposizione la squadra per vincere.

A proposito di vincere, se l’Inter dovesse conquistare lo Scudetto, sarebbe più importante di quello dello scorso anno?
Sono molto scaramantico, non prevedo nulla. Gli Scudetti sono tutti belli e indimenticabili. Quando è arrivato Conte è venuto per vincere, mi aspettavo che ci riuscisse se non al primo almeno al secondo anno. Andando via Conte, Lukaku, Hakimi ed Eriksen è chiaro che i dubbi c’erano. Nessuno si sarebbe immaginato di trovarsi a lottare per vincerlo anche quest’anno. Se dovesse arrivare, sarebbe uno Scudetto importante.

Leggendo la classifica finale di Sanremo, quale canzone dedicherebbe a Mourinho?
Non lo so, certamente “Brividi” poiché mi sono venuti i brividi quando abbiamo vinto il “Triplete” e sicuramente torneranno quando entrerà a San Siro per la partita. Sarà una partita speciale anche per lui.

Amadeus a New Sound Level

Quanto state godendo voi interisti quest’anno, dopo la vittoria al 121’ in Supercoppa contro la Juve e le vittorie con polemiche a Torino per 0-1 contro i bianconeri e nel derby di Coppa Italia vinto 3-0.

“Pazza Inter, quest’anno noi interisti stiamo godendo tantissimo. Speriamo di vincere la Coppa Italia.”

Stiamo godendo tantissimo noi interisti, è una stagione fantastica della nostra squadra fino ad ora. Queste partite hanno dato morale, autostima, consapevolezza. Speriamo ora nella finale di Coppa Italia, vediamo che succede, di certo abbiamo giocato partite speciali. Abbiamo vissuto alcune stagioni un po’ deludenti, l’Inter negli anni è stata spesso pazza, con cose pazzesche in positivo e cose pazzesche in negativo. Mi ricordo l’anno di Bagnoli, il 94 quando l’Inter si classificò 13esima. Certe annate possono andare male, ci sono tante variabili da considerare, ma io cerco sempre nel lavoro e nello sport di guardare il bicchiere mezzo pieno e ricordarmi le cose belle.

Tu hai chiamato tuo figlio Josè in onore di Mourinho, chi è Josè Mourinho per Amadeus?

“Non mi aspettavo tornasse in Italia. Tira fuori il meglio dai suoi giocatori, è un vero leader”

Ho provato gelosia quando hanno detto che Jose Mourinho era della Roma, non mi aspettavo tornasse in Italia. Ci sta però che una tifoseria è una squadra importante come la Roma abbia attratto il Mister e alla fine me ne sono fatto una ragione. I tifosi della Roma lo amano come lo abbiamo amato noi interisti, è carismatico, intelligente, un vero leader che riesce sempre a tirar fuori dai propri giocatori il meglio.

“Inter Roma partita apertissima, l’Inter per lo scudetto e la Roma per la champions. Sarà uno spettacolo, come piace ai due allenatori.”

Mi aspetto due squadre in ottima forma, l’Inter dopo la vittoria contro la Juventus è come resuscitata dopo quel derby perso con il Milan a febbraio che aveva rotto qualche meccanismo ed è tornata l’Inter che conoscevamo. La Roma sta bene, ha giocato alla grande contro il Napoli e quindi sarà una partita apertissima. Tutti gli obiettivi sono aperti per entrambe, se la giocheranno a viso aperto come piace ai due allenatori.

Ha detto poi su Brozovic:

Brozovic è uno dei migliori d’Europa nel suo ruolo, l’Inter deve comprargli un vice.”

Brozovic è uno dei centrocampisti più forti d’Europa ad oggi per intensità, frequenza di corsa e qualità. Quando all’Inter manca Brozovic si vede, non c’è possibilità di sostituirlo e credo che l’Inter abbia necessità di trovare un vice – Brozovic giovane che possa crescere dietro di lui. Chi ama il calcio non può non ammirarlo, è un calciatore speciale.

Su Sanremo:

“I Maneskin stanno dimostrando il loro valore, complimenti a loro. Blanco e Mahmood, ora l’Eurovision.”

Dire che me lo aspettavo può essere scontato, ma i Maneskin sono veramente fortissimi e lo stanno dimostrando in tutto il mondo, sono richiesti in tutti i maggiori show e si stanno gestendo in una maniera perfetta: non posso che fargli i complimenti. Blanco è un ragazzo fortissimo, al Festival con Mahmood hanno fatto qualcosa di spettacolare e spero che verrà riconosciuto il loro talento anche all’Eurovision.

“Il direttore artistico di Sanremo è un po’ come un allenatore di calcio, bisogna fare delle scelte che scaturiscono inevitabilmente polemiche. Però che bello.”

La persona che sceglie i pezzi sono solo io, non parto mai dal nome ma parto sempre dalla canzone. Tutti i brani che sono a Sanremo sono stati scelti nell’ottica di realizzare il miglior festival possibile.

Dopo di te c’è qualcuno pronto a condurre il festival?

“Tanti possono farlo, deve essere bravo a crearsi la squadra giusta. I paragoni con Pippo Baudo mi lusingano, ho imparato tutto da lui.”

È difficile chiedere a me il dopo ovviamente non spetterà a me ma ai vertici Rai. Ci sono tanti bravissimi conduttori che possono farlo. Ogni direttore artistico crea poi la sua squadra che deve in qualche modo assomigliargli, ogni Sanremo rispecchia il suo direttore artistico. Per quanto riguarda i paragoni con Pippo Baudo sono lusingato, Pippo è speciale, io sono cresciuto imparando da lui e l’ho sentito spesso in questi anni di Festival. Mi ha sempre dato consigli utilissimi e gli voglio bene.

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