Allarme Dybala: lavora ma non riesce a guarire. Ecco perchè non ci sono certezze per Budapest
Durante la rifinitura di domenica, Dybala ha riavvertito fastidio e lo staff medico giallorosso ha deciso di fermarlo nuovamente
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INFORTUNIO DYBALA BUDAPEST – E’ stata una Roma ancora una volta senza Dybala, quella scesa in campo ieri allo stadio Olimpico contro la Salernitana. I giallorossi hanno dovuto fare a meno del proprio gioiello, che non si è seduto neanche in panchina. “Paulo sta male, non sono ottimista” sono state le parole di preoccupazione di Josè Mourinho al termine della gara.
Allarme Dybala
I tifosi sono con il fiato sospeso sulle condizioni di Paulo Dybala. Perché come l’argentino riprende ad allenarsi con il gruppo e sembra essere pronto a scendere di nuovo in campo, ecco che si trova di nuovo costretto a rallentare per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia sinistra, scrive Il Corriere dello Sport. Durante l’allenamento di rifinitura di domenica, Dybala ha riavvertito fastidio e di fatto lo staff medico giallorosso ha deciso di fermarlo nuovamente. E sono ricominciate le sedute di fisioterapia e trattamenti con l’osteopata.
L’obiettivo è Budapest, la finale di Europa League, l’unica gara che conta come ha ribadito Mourinho. Ecco perché Dybala nelle ultime ore ha cominciato anche una nuova terapia a Trigoria per cercare di risolvere il problema entro i prossimi otto giorni, quindi prima della sfida che assegnerà il trofeo continentale. Mou non è ottimista, dopo i due giorni di riposo rientrerà al Fulvio Bernardini per valutare le condizioni del suo attaccante che naturalmente sarà fuori anche contro la Fiorentina.
Anche se dovesse recuperare, sarebbe totalmente fuori condizione. Da quel 24 aprile, dal brutto intervento di Palomino sulla sua caviglia, Dybala ha saltato quattro partite tra campionato ed Europa League, ed è riuscito a giocare solamente due spezzoni di gara contro l’Inter (19 minuti) e nell’andata contro il Leverkusen (13 minuti). Piuttosto impossibile vederlo in piena forma contro il Siviglia: sono ben 45 i giorni senza una partita da titolare.