Internacional. Alisson si racconta: “Sono un ragazzo semplice, do il meglio in ogni cosa che faccio”

Redazione RN
26/03/2016 - 20:52

NOTIZIE AS ROMA – Alisson, portiere del Brasile e dell’Internacional, ha rilasciato un’intervista per Globoesporte.com. Il futuro numero uno della Roma, tra i temi trattati, si è soffermato sulle sue passioni e sul suo stile di vita. Ecco le sue parole.

Ci dia una sua breve descrizione
“Sono una persona tranquilla, riservata, amo stare in casa. Chi mi conosce sa che mi piace stare con gli amici, la famiglia, mia moglie. Raramente trascorro il tempo libero in maniera diversa. A volte amo fare un viaggio breve, andare in campagna e al fiume a pescare. Sono un tipo semplice, di famiglia semplice. Cerco di dare il meglio in qualsiasi cosa che faccio, non solo nel calcio”.

Era un bravo alunno a scuola?
“Sì, fino ad un certo punto, finché era necessario. Dopo ho capito che la cosa più importante era il calcio e lo studio è passato in secondo piano. Ho sempre cercato di conciliare le due cose, ma arrivi ad un punto che devi scegliere, Quando ho iniziato ad allenarmi tutti i giorni a volte due volte al giorno, studiavo la notte. Poi quando ho iniziato ad andare nelle nazionali giovanili, studiare diventava un problema. Oggi cerco sempre di essere informato sulle notizie in generale, ogni tanto leggo un libro, ma quello che leggo più di tutti è la Bibbia, sono legato molto alla religione e a Gesù. Mi piacciono molto i libri ‘motivazionali’ ,”Fuori dal comune” l’ultimo che ho letto, racconta un fatto reale, la storia di Tony Dungy, uno dei pochi che ha vinto in NFL da giocatore e da allenatore. Mi piace leggere queste tipo di storie, Cerco di non leggere troppo notizie di calcio altrimenti impazzisco”.

 Quanto sta con gli amici fuori dal calcio, di cosa le piace parlare?
“Parliamo di tutto. Un po’ di lavoro, è inevitabile parlare di calcio. Io amo il calcio, e mi piace viverlo sempre, indipendentemente dal posto dove sono la gente parla sempre di calcio. Io amo il dibattito, sempre con persone tranquille, senza litigare. Mi piace la buona musica”.

Ama cucinare o solo mangiare?
“Cerco di provare a cucinare. A volte mi piace farlo, ma sono un po’ pigro. Adoro fare il churrasco (carne alla brace ndr). Il lunedì, che sono libero, si trasforma in una domenica. Quando sto davanti alla brace, con la carne sopra al fuoco, sono un uomo felice. E’ una cosa che piace a chiunque lo provi”

Da piccolo aveva un soprannome?
“Non ne ho mai avuto uno. Alcuni mi chiamano Ali, ma pochissimi. Quasi tutti mi chiamano per nome”.

In casa chi comanda? Lei o sua moglie?
“Io (e ride)”.

Come giudica le manifestazioni di protesta in questi giorni nelle vie del Brasile?
“E’ complicato parlare di politica, ognuno ha la sua opinione. Ci vergogniamo quando escono fuori le notizie di corruzione, quello che i politici brasiliani stanno facendo. Si dovrebbero vergognare. Nessuno ha il dono della verità. Chi ha colpa deve pagare. Ma è difficile credere in qualcuno” .

Come portiere titolare della Nazionale, pensa che sia importante dimostrare questa volontà di cambiamento per il Brasile, essere un esempio?
“Il momento che sta vivendo il nostro Paese coinvolge tutto, compreso il calcio, che è la maggior passione del popolo brasiliano. A volte le persone finiscono per scaricare la propria rabbia. Il calcio è un mezzo per regalare allegria alla gente e noi sentiamo questa responsabilità. Sento molto la gente parlare dei tempi di Ayrton Senna come idolo, esempio. Il Brasile viveva un momento difficile politicamente parlando, con la grande differenza tra classi sociali. Senna diventò un personaggio al quale ispirarsi una felicità per la gente. Tutti erano allegri quando si mettevano davanti alla TV e facevano il tifo per lui, con la certezza che lui vinceva. Sento un po’ i brividi quando parlo di Senna. Anche noi giocatori abbiamo la possibilità di regalare simili emozioni al popolo”.

Come è cambiato Alisson dopo il matrimonio?
“Sono cambiate un po’ le abitudini. Prima stavo più con gli amici e i familiari, cose che si fanno da single. Oggi sto sempre con mia moglie. Senza, però, lasciare da parte amici e parenti. Non è cambiato niente, invece, in relazione al calcio”.

Come vive lei, e sua moglie Natalia principalmente, la popolarità?
“Ci siamo abituati. L’affetto dei tifosi è enorme. Qualsiasi cosa che fanno mi fa piacere, senza esagerare. Ci rispettano sempre”.

Se non fosse giocatore sarebbe un modello?
“Non ci ho mai pensato a questo. Ho sempre avuto in testa solo la volontà di fare il calciatore. E le cose sono andate per il meglio. A volte me lo chiedo. Credo che oggi starei studiando, forse avrei fatto la carriera militare, che è sempre stata una cosa che amavo fare”.

Ci può presentare la sua cagnolina Shakira?
“Shakira è Shakira (ride). E’ la nostra cagnolina, mia e di mia moglie. L’abbiamo adottata. Certe volte resta a casa della nonna di mia moglie, quando abbiamo impegni e restiamo alcuni giorni lontano da casa. E’ una perfetta compagna. Nei momenti che resta da sola, quando non sto in casa, lei fa compagnia a mia moglie. Sta sempre vicino a me quando sto in casa. Oggi è venuta persino a prendermi al campo di allenamento. Sono io che le do da mangiare, lei sa dove cercarmi”.

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