AGRESTI: “La vicenda rinnovo di Zaniolo si avvicina al momento decisivo”

Teresa Tonazzi
30/11/2022 - 9:56

AGRESTI: “La vicenda rinnovo di Zaniolo si avvicina al momento decisivo”

SENTI CHI PARLA ALLE RADIO – La rubrica di Romanews.eu “Senti chi parla… alle radio” è lo spazio quotidiano in cui potete leggere i commenti sul mondo Roma di speaker e opinionisti protagonisti dell’etere romano raccolti dalla nostra Redazione.

Aspri a Radio Radio Pomeriggio: “Solbakken è un giocatore normalissimo. L’acquisto mi lascia perplesso perché la Roma adesso deve alzare il livello, non abbassarlo. Non riesce a fare il salto di qualità nelle seconde linee. Il problema principale però non sono i nuovi acquisti, ma sperare che quelli che hai in casa si risveglino, Abraham in primis. Svilar ha lacune di tutti i tipi: sia sulle uscite che nel guidare la difesa”.

Melli a Radio Radio Pomeriggio: “Un giocatore come Nicolò Zaniolo deve fare di più a prescindere”.

Austini a Tele Radio Stereo: “Michael Wandell è una figura molto interessante e di alto livello, è un altro segnale da parte dei Friedkin di fare le cose in grande. La Roma resta un club di visione internazionale. Probabilmente lo snodo più importante della ripresa, che sarà bella intensa, è Napoli-Roma”.

Pruzzo a Radio Radio Mattino: Non credo ci saranno ripercussioni a livello tecnico per la Juve, anche se penso che saranno tutti sotto esame.

Mattioli a Radio Radio Mattino: Dal punto di vista sportivo la Juve non dovrebbe rischiare cose pesanti. La gente è avvelenata perché la Juve sta tornando dal punto di vista sportivo. Poi è chiaro che qualcosa ha combinato.

Orsi a Radio Radio Mattino: cosa temo per la Juve? Che ne so, non lo sanno neppure i più importanti. Penalizzazione sportiva? Non penso.

Agresti a Radio Radio Mattino: “La vicenda rinnovo di Zaniolo si avvicina al momento decisivo. Nei prossimi due tre mesi si deve risolvere. Si gioca molto sul filo di quanto la Roma crede in Zaniolo. Un ruolo fondamentale può averlo Mourinho. È una questione apertissima. Se arriva a giugno con il giocatore in scadenza, poi deve riflettere se cederlo o portarlo a zero, come hanno fatto altri. Spesso i nostri calciatori non godono all’estero della stessa considerazione che diamo noi. Quindi non diventano così appetibili.

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